Migliaia di anni fa un gruppetto di marinai greci approdò alle basse rive che chiudono il golfo di Salerno, e fondò un colonia destinata a diventare una delle più straordinarie città della Magna Grecia, Poseidonia (sec. VI a. C.). La città divenne in seguito una ricchissima colonia romana, con il nome di Paestum. Dopo una rapida decadenza a partire dal Medioevo, il luogo risorse dall’oblio solo nel ‘700, quando iniziarono le prime campagne di scavo. La Paestum messa in luce dagli archeologi Ú un luogo affascinante, non solo per la magnifica posizione naturale, ai margini della costa del Cilento, ma per la ricchezza e varietà dei suoi edifici pubblici, dei suo templi in stile dorico e delle sue tombe, che raccolgono il meglio dell’arte greca e romana della sua lunga storia. La città era cinta da una doppia cortina di mura, che racchiudevano un complesso intreccio di costruzioni tra cui spiccavano i grandi edifici sacri, come il santuario di Hera, di cui rimangono la grandiosa struttura della basilica, circondata di colonne e risalente al sec. VI a. C., e il cosiddetto tempio di Nettuno, perfettamente conservato, in cui la severità dello stile dorico riflette quella del tempio di Zeus a Olimpia. Nella necropoli greca di Poseidonia Ú stata scoperta una tomba con le pareti decorate da lastre di pietra dipinte: Ú la celebre e bellissima Tomba del Tuffatore, un capolavoro dell’arte greca del V sec. a. C., conservata nel vicino Museo nazionale.
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